Intervista a Roby Ponzio
di Monica Pellegrinelli

Intervista a Roby Ponzio, marciatore del GAB che nel corso della stagione 2010 ha ottenuto ottimi risultati a livello assoluto in Svizzera e a livello master in giro per il mondo.

Fai una breve descrizione di te e della tua carriera di marciatore. Sono nato a Bellinzona il 5.11.1947. Convivo con la mia compagna Vivianne e ho 3 figli. Dal 1.1.2000 sono titolare di una società finanziaria. Prima ero dipendente quale Membro di Direzione presso un’importante banca sulla piazza di Lugano.

Nella mia carriera di marciatore ho vinto circa 200 gare. Ai Campionati svizzeri assoluti, nelle diverse distanze, ho vinto 23 medaglie individuali di cui: 8 ori, 4 argen- ti, 11 bronzi e 7 ori a squadre. Sono stato selezionato per la Nazionale svizzera 34 volte. Ho gareggiato nel- le più importanti competizioni in tutta l’Europa. La mia specialità è stata la 50 km (ho vinto 6 titoli svizzeri) e ho realizzato 2 record svizzeri nel 1977 e nel 1979. Ho ottenuto la miglior prestazione svizzera sui 100 km nel 1979; è tuttora la seconda prestazione svizzera di tutti i tempi. In questa specialità ho vinto 2 titoli svizzeri.

A livello dirigenziale sono stato membro della Federazione svizzera di marcia per 15 anni, di cui 4 quale Presidente.

La marcia, facci conoscere e spiegaci questa disciplina dell’atletica. “La marcia è l’espressione atletica del cammino”. Le regole della marcia: i professionisti mar- ciano a fortissime andature (fino 15/16 km all’ora per tutti i 20 km di gara) ma devono rispettare un preciso regolamento. Sul percorso sono controllati dai giudi- ci di marcia, persone esperte che visionano l’andatu- ra di ogni atleta. A seconda dei casi un giudice può ri- chiamare (con paletta gialla) e ammonire (proposta di squalifica) un atleta che non rispetta il regolamento.

Nel particolare si deve verificare che:
“Il piede avanzante del marciatore deve venire a contat- to con il terreno prima che il piede posteriore lo lasci”. In pratica non deve avvenire alcuna fase di volo, tipica nella corsa ma vietata nella marcia. L’infrazione in questo caso è chiamata sospensione.
“La gamba di appoggio deve rimanere tesa (non pie- gata al ginocchio) dal momento dell’impatto con il suolo del piede avanzante (con il tallone) fino a quan- do non si viene a trovare in posizione verticale”. L’infrazione in questo caso è chiamata sbloccaggio del gi- nocchio. Quando un atleta riceve tre ammonizioni da tre giudici diversi, viene squalificato e quindi non può proseguire la sua gara (il capo dei giudici gli mostrerà una pa- letta rossa per indicargli di uscire dal percorso).

La tua passione per la marcia come nasce e perché?
Ho iniziato a 12 anni, quasi per caso, quando mio fratello Waldo mi propose di partecipare a un brevetto svizzero di marcia sulla distanza di 5 km (a quel tem- po le scuole medie partecipavano in massa a questo evento, eravamo sicuramente un centinaio di ragazzi). Partecipai e arrivai primo, iniziò da quel mo- mento il mio percorso quale marciatore.

Spiegaci in breve quanto e come ti alleni. Mi alleno 6 giorni alla settimana – circa 80/100 km – suddivisi in: veloce 10 km e lungo 15-20 km. Nel periodo invernale diminuisco i km e mi dedico in modo specifico ai pesi in palestra.

Il movimento “master” cosa significa per te e come mai hai deciso di gareggiare in questa categoria? Ho smesso l’attività agonistica nel 1984, a 34 anni. A livello dirigenziale sono sempre stato vicino al movimento, così a 55 anni decisi di far parte della categoria “master” e cominciai ad allenarmi seriamente; in primis per la salute poi iniziarono ad arrivare i risultati, decisi quindi di continuare.

Spiegaci cosa vuol dire essere vice campione svizzero assoluto a 63 anni. Vincere delle medaglie agli assoluti è sempre una grandissima soddisfazione. Tuttavia mi grati- fica maggiormente vincere medaglie nei master europei o mondiali, dove il livello in termini di prestazioni è molto alto.

Descrivi le esperienze master del 2010 (Ungheria – Nyiregyhaza). Ho trascorso la settimana con temperature giornaliere che toccavano regolarmen- te i 35-37° C. La gara sui 5 km è stata effettuata alle 12.00 con un’umidità del 70 %. E’ andata peggio nella 20 km, dove l’umidità ha sfiorato il 90 %. L’esperienza nelle lunghe distanze mi ha aiutato. Sono partito mol- to lentamente, per poi aumentare gradualmente. Ho potuto così recuperare vincendo abbastanza agevol- mente. Nella mia categoria hanno gareggiato 30 atleti.

Da quando partecipo alle competizioni “master”, noto con piacere che il movimento è in piena evoluzio- ne e le prestazioni degli atleti sono di tutto rispetto. Per averne un’idea basta entrare nel sito www.master- sathletics.net.

Ringrazio Roby per la disponibilità a spiegarci un mondo, quello della marcia, che forse è sconosciuto a molti anche nell’ambiente dell’atletica, ma che ha dato molte soddisfazioni al GAB da sempre, anche e soprattutto con Roby che continua a stupirci con risultati davvero eccellenti. A presto Roby, sulle piste e per le strade a percorrere ogni tipo di distanza e difficoltà e in bocca al lupo per le tue prossime sfide.

Attività 2010